Aumento del valore immobiliare con il cappotto termico
Il cappotto termico di un edificio è uno dei metodi più efficaci per migliorare l’efficienza energetica di un immobile. In Italia, con l’applicazione del Superbonus 110%, se ne sente parlare da un paio di anni, ma in altri Paesi, specie nelle regioni nordiche, si tratta di una tecnologia altamente utilizzata già da 50 anni nell’ottica del risparmio energetico.
Come funziona il cappotto termico?
Nella pratica il metodo consiste nell’avvolgere l’intero edificio con un rivestimento isolante che funziona come un guscio protettivo. La funzione principale del cappotto termico è quella di ridurre la dispersione termica attraverso i muri esterni, facendo diminuire in maniera sensibile il consumo di combustibile necessario per il riscaldamento e il raffreddamento dell’immobile, ma non è l’unico vantaggio.
Per la realizzazione di un cappotto termico è possibile scegliere tra differenti materiali isolanti che possono essere sintetici, minerali o naturali. Questi a loro volta si differenziano per spessore, sfasamento termico, conducibilità termica e traspirabilità.
Tutte queste caratteristiche concorrono ad individuare il materiale migliore per la tipologia di immobile. La scelta dipende infatti da vari fattori di tipo strutturale, geografico, climatico ed anche economico.
Maggiore è lo sfasamento termico, ossia il tempo che serve al caldo e al freddo per attraversare il materiale isolante e maggiore sarà l’isolamento termico, ma anche la traspirabilità è un dato essenziale affinché si possa evitare la formazione di muffa e condensa.
Cosa comporta la presenza del cappotto termico? I vantaggi
Il risparmio energetico
Il rivestimento a cappotto, viene solitamente applicato all’esterno delle facciate degli edifici e ha, come primaria conseguenza, quella di garantire un isolamento completo, termico e acustico.
In questo modo l’isolamento termico del cappotto consente di trattenere all’interno dell’edificio il calore sprigionato dai termosifoni in inverno, impedendo al contempo al calore dei raggi solari esterni di penetrare negli ambienti durante i mesi estivi.
Questo comporta un evidente vantaggio in termini di risparmio energetico e quindi anche economici in tutte le stagioni. Un modo per aiutare l’ambiente e contemporaneamente risparmiare sul riscaldamento domestico alleggerendo le bollette del gas.
Il comfort abitativo
Grazie ai pannelli isolanti la temperatura all’interno dell’abitazione rimane costante, garantendo un maggior comfort abitativo. Con il cappotto termico infatti è possibile guadagnare immediatamente 3 gradi in più d’inverno, migliorare l’efficienza energetica del 25%, e aiutare ad avere una maggior sensazione di benessere all’interno delle stanze.
Il valore immobiliare del cappotto termico
Dotare un immobile di cappotto termico significa aumentarne in maniera significativa il valore di mercato dell’immobile. Questo vale soprattutto per gli edifici più datati i quali hanno solitamente una qualità energetica scadente. Prima del 1976 infatti non esistevano leggi che obbligavano la verifica termica degli edifici.
Con gli interventi del Superbonus 110% è possibile infatti rivalutare il valore degli immobili anche del 27%. Chi cerca casa infatti, soprattutto negli ultimi anni, è sempre più attento alla classe energetica dell’immobile, non solo per un effettivo risparmio sui costi di riscaldamento, ma anche per una crescente attenzione alla sostenibilità delle proprie scelte.
L’installazione del cappotto termico, l’isolamento del tetto e un impianto termico più performante possono far aumentare in maniera considerevole il valore degli immobili, soprattutto per quelli più datati.
Nella zona di Milano ad esempio si stima una rivalutazione tra il 15 e il 20% per appartamenti degli anni ’60. Un ottimo investimento in questo momento se intendi comprare casa per rivenderla, dati anche gli interessi di mutuo molto bassi.
Svantaggi del cappotto termico
Diciamocelo subito: il grande svantaggio del cappotto termico è il costo elevato. Questo è il motivo per il quale, prima dell’introduzione del Superbonus, erano davvero rari gli edifici di non recente costruzione ad averlo installato.
Un altro discorso riguarda invece l’impossibilità di installare il cappotto esterno in alcuni centri urbani nei quali vigono vincoli comunali. Una valida alternativa – meno costosa – in questi casi può essere l’installazione di un cappotto interno che però comporta una riduzione del volume delle stanze della casa… e tutti sappiamo quanto questo aspetto sia fondamentale!
E infine sfatiamo il mito della muffa! Realizzando un cappotto termico esterno le mura dell’immobile resteranno più cade. Si ridurrà quindi necessariamente la formazione della muffa. L’unico caso nel quale l’installazione del cappotto termico può provocare la creazione di condensa, e quindi di muffa, è nel caso in cui non venga posizionato correttamente o non sia dello spessore adeguato.
Gli svantaggi in questo momento sono quindi interamente legati all’utilizzo di materiali di scarsa qualità, insieme ad una posa in opera poco accurata. Non sono un tecnico, ma da agente immobiliare nel settore da oltre 30 anni, posso assicurarti che la vera differenza la fa la ditta alla quale decidi di affidare il lavoro.
Superbonus 110%
La realizzazione del cappotto termico rientra tra gli interventi del cosiddetto Superbonus 110%, la detrazione fiscale prevista dal dl 34/2020 (cd “Decreto Rilancio”). Il cappotto termico fa parte degli “interventi trainanti”, ossia quelli che accedono direttamente al Superbonus.
Per ottenere il bonus è necessario che:
- Venga coibentato almeno il 25% delle superfici verticali, orizzontali e inclinate dell’edificio;
- il materiale isolante soddisfi i Criteri Ambientali Minimi (CAM) e devono essere soddisfatti i requisiti di trasmittanza termica;
- l’intervento sia finalizzato al miglioramento di almeno due classi di certificazione energetica APE dell’intero edificio.
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