Casa d’epoca… o soltanto vecchia?

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L’annuncio immobiliare recita a grandi lettere: “stabile d’epoca”. È domenica, sono in divano, ma la curiosità per tutto ciò che riguarda il mercato immobiliare di Milano è evidentemente più forte del desiderio di relax, tanto che non riesco a fare a meno di strabuzzare gli occhi. Mia moglie si accorge del mio sguardo e legge l’annuncio: “non dirmi che è quella casa popolare degli anni ‘60 che sei andato a vedere la scorsa settimana?” Ebbene sì, è quella.

L’Italia è un paese ricco di storia che viene tramandata da generazioni attraverso palazzi e ville di città e periferie. Milano non è di certo esente da questo enorme patrimonio storico, artistico e umano: dagli importanti palazzi storici del centro città ai casali di campagna che narrano la vita di un tempo lontano.

Nulla togliere alla storia recente, ma se parliamo di “casa d’epoca” è bene aver presente di cosa stiamo veramente parlando.

Dopo aver dipanato le nebbie dei significati di stabile civile, appartamento di ringhiera e abitazione medio-signorile è arrivata l’ora di chiarire una volta per tutte (o almeno spero) il significato di “stabile d’epoca”.

Cosa significa casa d’epoca?

Mettiamo subito le cose in chiaro: non esiste una definizione universalmente riconosciuta di “casa d’epoca”. E questo non fa che aumentare la confusione.

Nel catasto infatti non è presente una categoria catastale di riferimento, tanto che in molti la confondono nella categoria di abitazione medio-signorile (cosa non sempre vera). Posso però dirti cosa si intende, nel gergo comune, con questo termine e cosa invece assolutamente non è stabile d’epoca.

Per capire se uno stabile è d’epoca ti consiglio di basarti su questi 3 elementi:

  • La casa o l’appartamento è sito in un edificio risalente a prima della seconda guerra mondiale
  • L’edifizio è stato costruito ad uso signorile, ma possono rientrare anche casali, masserie e cascine che presentino un importante interesse storico-architettonico.
  • L’edificio presenta elementi architettonici che richiamano stili di un tempo (come ad es. i bow window)

Si tratta di regole di massima, ma che possono già darti l’idea per capire se l’annuncio è stato scritto con criterio o solo per “infiocchettare” l’appartamento.

La differenza che caratterizza uno stabile d’epoca è sostanzialmente quella che scorre tra una struttura semplicemente vecchia e una che presenta caratteristiche di interesse storico o artistico.

Casa tutelata da Ministero dei Beni Architettonici e Culturali

Alcune ville di particolare pregio storico o artistico sono tutelate dal Ministero dei Beni Culturali. Un atteggiamento di protezione dell’enorme patrimonio architettonico italiano, ma anche una scocciatura non da poco per chi vorrebbe procedere con la ristrutturazione.

Sappi infatti che, se l’abitazione ricade all’interno di tale tutela, questa non potrà essere modificata esternamente o internamento se non seguendo rigide regole che permettano all’abitazione di mantenerne intatte le caratteristiche originarie.

Per comprendere se la casa d’epoca presenta un particolare valore storico o artistico sarà importante richiedere al comune di ubicazione dell’immobile.

Una buona notizia? Nonostante le difficoltà di intervento, spesso vi possono essere fondi regionali predisposti per la valorizzazione di ville di valore storico-architettonico.

Il fascino indiscusso degli stabili d’epoca

Le case d’epoca hanno un fascino particolare difficilmente raccontabile a chi è abituato alle finiture degli appartamenti più moderni.

Ampie camere, alti soffitti, mura spesse e finiture storiche sono solo alcune delle caratteristiche che risaltano al primo sguardo e raccontano una storia senza tempo.

La ristrutturazione di una casa d’epoca: pro e contro

Ristrutturare uno stabile d’epoca non significa solo abbattere le mura, ma significa anche (se non soprattutto):

  • Migliorare il rendimento energetico
  • Ottimizzare gli spazi interni
  • Ammodernare gli impianti
  • Tutelare la storicità dell’immobile

Ristrutturare una casa d’epoca significa quindi coniugare le esigenze di una vita moderna con la struttura e la storia della casa stessa.

Quando si ristruttura una casa d’epoca infatti può benissimo capitare di trovarsi di fronte ad elementi di grandissimo pregio storico-architettonico come affreschi, pavimenti di valore o antiche travi a vista che vanno non solo tutelati, ma anche valorizzati.

I soffitti molto alti permettono di giocare in altezza realizzando soppalchi da usare come studio o salottino, mentre le mura, molto più spesse rispetto a quelle moderne, permettono di avere un maggior isolamento termico rispetto all’esterno, ma anche un migliore isolamento acustico tra le stanze.

Importantissimo prima di acquistare una casa d’epoca: valuta le condizioni generali dell’immobile.

Ti consiglio infatti di affidarti ad un esperto che controlli da subito lo stato degli elementi strutturali per evitare spiacevoli sorprese in un secondo momento. Come sono messi tetto, pareti e pavimenti? L’impianto elettrico è a norma secondo le recenti normative? E la rete fognaria? Se l’ammodernamento degli impianti andrebbe sempre preso in considerazione nell’acquisto di una casa d’epoca, altre spese potrebbero palesarsi in un secondo momento causando enormi dilazioni del budget e del tempo.

Se stai cercando uno stabile d’epoca a Milano o provincia, contattami. Potrei avere la soluzione di pregio che fa al caso tuo.

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