Milano è la capitale italiana dell’edilizia verde

Milano edilizia verde

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Secondo il New York Times, Milano è la capitale italiana dell’edilizia verde. Gli edifici green sono considerati sempre più interessanti del mercato immobiliare e una città attenta ai cambiamenti come Milano non poteva tirarsi indietro in questa sfida.

È infatti l’ecosostenibilità a guidare attività individuali e aziendali verso un minor impatto possibile sulla salute umana e ambientale.

Cosa significa “edilizia verde”?

Sfatiamo un mito: “edilizia verde” non si riferisce solo alla presenza di piante nelle immediate vicinanze. Da questo punto di vista Milano, sebbene stia cercando di recuperare a tremendi errori del boom economico degli anni ’70, non può certo godere del primato indicato dal prestigioso giornale.

L’aver fermato il consumo di suolo, riducendo l’indice di edificabilità, l’aver tagliato parte del traffico del centro e l’aver moltiplicato le piste ciclabili sono segnali importanti, ma rimane comunque il fatto che il 58% del suolo cittadino sia cementato o asfaltato.

Parlare di edilizia green significa però prendere in considerazione tutte le fasi costruttive di un edificio: dalla progettazione alla costruzione, in un’ottica di benessere per chi lo abita e di impronta ecologica.

In questo scenario gli edifici verdi sono pensati per inquinare meno e garantire una miglior qualità di vita a chi li abita.

Le moderne tecnologie sono arrivate addirittura a parlare di “case passive” per identificare edifici vicini alla costruzione ad impatto zero qualora l’energia sia prelevata esclusivamente da fonti rinnovabili all’interno di tutto il ciclo vitale dell’edificio.

In questo senso un importante impulso è stato dato recentemente dalle direttive europee: nel 2021 infatti l’Unione Europea ha emanato una proposta di legge che prevede che tutte le abitazioni passino almeno in classe energetica E entro il 2030.

Senza addentrarci nella legislazione, è evidente come il tema della sostenibilità edilizia sia percepito come urgente da parte di tutti i player. Nella stessa direzione si muovono infatti le giustificate ansie di un cambiamento climatico evidente e la previsione che entro il 2040 la popolazione mondiale crescerà del 20%.

Materiali, consumo delle risorse ed eccellenza tecnologica

Oltre a misurare l’impatto ecologico di un’opera edile è importante prendere in riferimento tutto ciò che può contribuire a ridurre questo impatto nel corso del suo intero ciclo di vita. Questo comporta sicuramente scelte progettuali molto attente, ma anche un’accurata selezione dei materiali (e dei fornitori) e la capacità della struttura di trattenere o, meglio ancora, assorbire l’energia esterna.

Se le costruzioni in calcestruzzo e acciaio provocano elevate emissioni di gas serra, la realizzazione dello stesso edificio con materiali naturali come il legno può produrre emissioni inferiori di circa 1/3. Grattacieli in legno? Anche se può sembrare fantascienza, ci stiamo avvicinando e attualmente l’unico limite non è costruttivo, bensì legato ai rischi derivanti da un incendio.

Il materiale utilizzato comunque non è l’unico parametro da tenere in considerazione, anzi, e in bioedilizia si sta iniziando a raccontare un nuovo modo di progettazione e costruzione dell’abitazione che parte dall’utilizzo di materiali più ecologicamente compatibili.

Anche il luogo in cui ergere l’edificio ha la sua importanza perché riguarda il consumo delle risorse nell’immediato e la possibilità di salvaguardare l’ambiente circostante. Al di là dei tradizionali vincoli paesaggistici e urbanistici, un edificio deve obbligatoriamente tenere conto della propria capacità di integrarsi nell’ambiente circostante.

In quest’ottica è sempre più evidente la consapevolezza di come l’eccellenza tecnologica e costruttiva, l’innovazione e il design siano elementi chiave della sostenibilità ambientale.

Il valore immobiliare degli edifici green

Gli edifici green realizzati seguendo queste tecniche sono considerati sempre più appetibili sul mercato immobiliare, anche grazie all’elevato comfort abitativo e all’eccellente efficienza energetica che li contraddistingue. Una casa sostenibile è infatti una casa bella da abitare e meno dispendiosa a livello economico perché meno energivora.

Uno dei concetti chiave della bioedilizia è infatti l’isolamento termico. In questo modo è possibile pensare di produrre energia pulita per il riscaldamento e per il raffreddamento, evitando però dispersioni di calore. Pareti, assenza di ponti termici e sistemi di ventilazione naturale sono alcune delle soluzioni che, insieme all’impianto fotovoltaico e agli accumulatori, permettono di andare in questa direzione.

Il benessere termico, acustico e visivo si traducono in un’ottima qualità della vivibilità dell’ambiente domestico e in una naturale sensazione di benessere che supera ogni aspettativa.

L’impiego di tecnologie rinnovabili, di impianti di nuova generazione, di strutture tecnologicamente avanzate permette così agli investitori di vedere ripagati i loro sforzi grazie ad un mercato sempre più fiorente, e ai compratori di vedere un risparmio concreto sui consumi. Sicuramente un win-win, specie se si tengono in considerazione anche gli interessi del pianeta!

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