Ingrandire casa? Comprando una stanza dal vicino
Ci provi e ci riprovi: sposti un mobile, compri un armadio su misura, elimini il superfluo, ma la casa alla fine rimane sempre grande uguale. E se in arrivo ci fosse un figlio oppure la necessità di avere un ufficio in casa o anche solo una lavanderia per non stendere in salotto? C’è una soluzione che pochi conoscono: comprare una stanza dal vicino per ingrandire la casa!
Cambiare casa non è facile: oltre al costo, si sommano lo stress di cercare una nuova abitazione, il trasloco, il cambio radicale di tutte le abitudini e un milione di altri fattori. Quante volte hai pensato: “mi basterebbe solo una stanza in più”?
È infatti possibile ampliare un appartamento acquistando una porzione di immobile contiguo e procedendo con l’accorpamento. In questo caso infatti i lavori edili sono piuttosto semplici e comportano normalmente solo l’apertura di una porta tra il proprio appartamento e quello accanto, ma devono essere espletati una serie di iter burocratici prima di intervenire.
La procedura infatti ricalca, in gran parte, quella di acquisto di una casa.
Quanto costa compare una stanza?
La riposta più sensata che posso dare in questo caso è: dipende. I costi di una stanza si calcolano al metro quadro e, come per gli immobili, la valutazione tiene conto di innumerevoli fattori come ubicazione, prestigio, esposizione, classe energetica e così via.
Tieni conto comunque che comprare una stanza da un vicino è un ottimo affare sotto tantissimi punti di vista (risparmio sul trasloco, non variazione delle abitudini, tempo) e per questo non è raro che vengano acquistate anche al doppio del valore di mercato medio.
A questo dovrai aggiungere i costi dei professionisti (geometra, notaio, impresa edile) e delle pratiche di frazionamento e accorpamento (comprese imposte e oneri).
Controllo della fattibilità tecnica
Il tuo vicino è concorde a venderti una stanza? Oltre ad essere una bella fortuna è una fantastica opportunità per allargare la casa e rispondere alle nuove esigenze di vita della famiglia.
Per prima cosa dovrai verificare il controllo della fattibilità tecnica.
Non è sufficiente che la stanza sia adiacente con il tuo appartamento, ma dovrai considerare i volumi, i rapporti aero-illuminanti e il tipo di opere edilizie da porre in essere. Ovviamente tutto questo non è una cosa che potrai fare da solo, ma avrai bisogno dell’aiuto di un geometra che saprà indicarti anche un preventivo di spesa sul costo complessivo dell’operazione.
L’iter amministrativo per comprare una stanza dal vicino
Se sotto il profilo economico la convenienza dell’operazione è evidente, sotto il profilo pratico l’intervento dovrà rispettare comunque tutti i criteri di una classica compravendita: la stanza venduta è, in tutto e per tutto, un immobile, quindi rimangono invariati i documenti e le pratiche che serviranno.
Per presentare una pratica edilizia al comune il primo passo da fare riguarda la verifica della conformità urbanistica e catastale per accertare che entrambi gli appartamenti siano già regolari.
Se così non risultasse, bisognerà infatti sanare gli abusi edilizi prima di proseguire l’iter, tramite una cila in sanatoria, una scia in sanatoria o un accertamento di conformità.
Comprare una stanza gravata da mutuo
Se l’immobile del vicino è gravato da un mutuo, sarà necessario che l’istituto di credito venga a conoscenza della compravendita per mettere in essere una revisione del mutuo in funzione di questa variazione.
Si tratta di un aspetto cruciale perché il nulla osta della banca è conditio sine qua non per proseguire con l’operazione immobiliare.
Chi compra invece potrà tranquillamente richiedere un mutuo o un finanziamento, come per qualsiasi altro tipo di compravendita immobiliare.
La pratica di frazionamento e accorpamento
Posto in essere tutto l’iter brevemente descritto, la stanza potrà essere venduta dal vicino e successivamente accorpata al tuo immobile.
I lavori di accorpamento potranno essere eseguiti dopo il rogito, lasciando la pratica notarile aperta in modo che sia possibile cambiare l’intestazione dopo l’atto.
Al termine del percorso dovrai fare un nuovo aggiornamento catastale definitivo post accorpamento.
L’aggiornamento dell’agibilità degli immobili
Svolti i lavori di accorpamento e terminata la pratica, dovrai infine aggiornare l’agibilità delle due unità. Questo atto determina la conclusione vera e propria dell’operazione e sancisce la capacità dell’immobile a svolgere la propria funzione.
La comunicazione all’amministratore di condominio
Se gli immobili si trovano all’interno di un condominio è evidente come il frazionamento e accorpamento produrranno una variazione nelle due unità in termini di millesimi. Dovrai quindi comunicare l’operazione all’amministratore di condominio che a sua volta redigerà una nuova tabella millesimale e farà una nuova ripartizione delle spese di condominio.
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