Alla GAM di Milano fino al 18 giugno un’eccezionale mostra su Pompeo Marchesi scultore e collezionista
Alla GAM – Galleria d’Arte Moderna di Milano, nelle sale del piano terra della Villa Reale, è stata appena inaugurata la mostra “Neoclassico e Romantico. Pompeo Marchesi, scultore collezionista”, che rende omaggio a una figura molto importante della cultura milanese dell’Ottocento e che rimarrà aperta fino al 18 giugno 2023.
Pompeo Marchesi: scultore e collezionista
Vissuto tra la fine del Settecento e il 1858, Pompeo Marchesi fu un grande scultore a cavallo tra Neoclassicismo al Romanticismo: amico del pittore Francesco Hayez, si formò artisticamente all’Accademia di Brera e poi a Roma fu allievo di Antonio Canova.
La sua figura, nel periodo dell’Impero napoleonico e poi della Restaurazione, è intimamente legata alla città di Milano: conosciuto come il “Fidia meneghino”, come artista ottenne un grande successo, partecipò ad alcuni importanti cantieri cittadini, come quello dell’Arco della Pace e del Duomo, fu professore dell’Accademia di Brera ed ebbe commissioni dalle principali corti europee, Parigi, Vienna, San Pietroburgo.
Fu quindi protagonista del periodo d’oro della scultura lombarda, apprezzata in tutto il mondo, e il suo atelier, citato da Stendhal e Balzac e affrescato da Hayez, era frequentato da reali, intellettuali, artisti, scrittori ed era organizzato come un museo.
Qui, infatti, vi erano non solo i bozzetti e i modelli in gesso delle sue sculture, ma anche le opere d’arte che lui raccoglieva: scultore, ma anche collezionista dunque.
Ed è proprio dalla sua ricca collezione che nasce il primo nucleo delle collezioni artistiche cittadine: Marchesi infatti alla sua morte lasciò tutta la sua raccolta di opere ai musei allora esistenti, la Pinacoteca di Brera e la Biblioteca Ambrosiana, e alla città di Milano.
La collezione di Pompeo Marchesi e il percorso della mostra
Il lascito dell’artista a Milano era immenso per quantità e qualità e comprendeva sia disegni, bozzetti e modelli delle sue sculture, sia tutto ciò che aveva collezionato durante la sua vita: disegni, dipinti, incisioni, libri, sculture antiche e opere di artisti a lui contemporanei, tra cui Antonio Canova, Andrea Appiani, Francesco Hayez, Bertel Thorvaldsen.
Questo insieme di opere venne esposto, in un primo momento, in modo unitario nella prima sede del Museo Artistico Municipale ai Giardini Pubblici, per poi essere suddiviso tra altre istituzioni cittadine, come il Museo Archeologico, le biblioteche pubbliche, il Gabinetto dei Disegni del Castello Sforzesco e appunto la Galleria d’Arte Moderna, che fu inaugurata nel 1903 e il cui primo nucleo è rappresentato proprio da parte della donazione di Pompeo Marchesi.
La mostra “Neoclassico e Romantico. Pompeo Marchesi, scultore collezionista” ricostruisce la vita, l’opera dello scultore e la complessità della sua raccolta.
Nel percorso espositivo si possono ammirare: sculture, dipinti, incisioni, libri e un importante nucleo di disegni di altri artisti, tra cui Pelagio Pelagi, Luigi Ademollo, Francesco Sabatelli, Vitale Sala e dello stesso Hayez, raccolti in seguito a doni, scambi o acquisti; e una selezione di sue opere, bozzetti, modelli, gessi e terrecotte, alcuni dei quali esposti per la prima volta, tra cui le sculture “Il Genio della Caccia” e la “Maddalena”, le terrecotte per l’Arco della Pace e i gessi per il monumento di Francesco I a Vienna.
Immagine in testata: Paolobon140, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons
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