A Palazzo Reale fino al 12 marzo 2023 la mostra “Bosch e un altro Rinascimento”
Al Palazzo Reale di Milano è aperta al pubblico fino al 12 marzo 2023 la mostra “Bosch e un altro Rinascimento”, promossa dal Comune di Milano insieme a Castello Sforzesco e 24 ORE Cultura: un percorso espositivo unico sul pittore Jheronimus Bosch e l’arte del suo tempo, tra originalità ed emulazione.
L’arte di Jheronimus Bosch e i suoi temi
Bosch, vissuto tra metà Cinquecento e il 1516, è un pittore fiammingo che già in vita incontrò grande successo nelle corti europee e in seguito ebbe fortuna nei paesi della penisola iberica, che a tutt’oggi detengono la maggior parte delle sue opere.
Egli fu autore di poche opere, che non recano quasi mai firma e data, rendendo così particolarmente complessa la ricostruzione dell’esatta composizione del suo corpus di dipinti e della cronologia compositiva.
Perfetto contemporaneo di Leonardo, si distingue per la sua arte anticlassica rispetto alla tradizionale arte classica, specialmente italiana, divenendo così emblema di un Rinascimento alternativo, che convive con quello che tutti conosciamo e ammiriamo.
I suoi quadri, dai colori vivi e dalla composizione molto articolata, raffigurano mondi irreali, popolati di strane creature composite tra l’umano e l’animale, mostri e figure fantastiche, che raffigurano il male sia insito nell’uomo, come i vizi, sia proveniente dall’esterno, come nella serie di dipinti dedicata alle tentazioni di Sant’Antonio, e fa riferimento a visioni oniriche, viaggi nell’aldilà, magie e stregonerie.
Il percorso espositivo della mostra di Palazzo Reale
La mostra presenta un centinaio di opere d’arte, specialmente dipinti, ma anche arazzi, sculture, incisioni e libri antichi, nonché alcuni oggetti rari da wunderkammern o “camera delle meraviglie”, per la prima volta riuniti nella stessa esposizione.
Tra esse, vi sono alcuni dei capolavori più famosi di Bosch, quali “Le tentazioni di Sant’Antonio” in prestito dal Museo del Prado di Madrid, il “Trittico delle Tentazioni di Sant’Antonio” proveniente dal Museu Nacional de Arte Antiga di Lisbona, il “Trittico degli Eremiti” delle Gallerie dell’Accademia di Venezia, le “Meditazioni di san Giovanni Battista” e “La Visione di Tundalo”, entrambe prestate dal Museo Lázaro Galdiano di Madrid, e il “Trittico del Giudizio Finale” del Groeningemuseum di Bruges.
Accanto alle sue opere, sono presentate, con una prospettiva originale, opere derivate dai suoi soggetti, realizzate da allievi della sua bottega e soprattutto da suoi imitatori ed emuli fiamminghi, italiani e spagnoli, tra cui in primis Pieter Bruegel il Vecchio, il suo principale seguace: ciò permette da un lato un confronto stilistico tra le opere, dall’altro la comprensione della sua fortuna, specie in Spagna e in Italia, e la sua influenza tra i contemporanei e nel periodo immediatamente successivo, tanto che la moda delle immagini bizzarre “alla Bosch” si diffonde al di fuori della pittura, coinvolgendo altre arti e altre tecniche, come incisioni, scultura e artigianato.
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