Milano e i suoi grattacieli: 3 architetture innovative

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I grattacieli di Milano sono opera di grandi studi di architettura e banco di prova per materiali e tecnologie. Ne scegliamo 3, particolarmente innovativi.

Il 3 settembre è stata la Giornata Mondiale dei Grattacieli. Il primo grattacielo della storia viene edificato a Chicago nel 1885. Oggi il Burj Khalifa di Dubai, con i suoi 830 metri, è il grattacielo più alto del mondo.

E Milano? Con i suoi 16 grattacieli, opera di grandi studi di architettura e banco di prova per materiali e tecnologie innovative, il capoluogo lombardo non sfigura nemmeno un po’. Ne scegliamo 3, particolarmente innovativi.

Il Bosco Verticale

Da dove incominciare, se non dall’ormai iconico Bosco Verticale di Stefano Boeri. Una delle prime architetture biofilica in città, è un esempio perfetto di costruzione urbana integrata alla natura. L’idea ha avuto successo in tutto il mondo, soprattutto in Cina dove ne esistono alcuni emuli.

Grattacielo Pirelli 39

Il grattacielo Pirelli 39 sorgerà a partire da una delle architetture simbolo della città: per quanto ancora affascinante, il razionalista Pirellone è ormai obsoleto per quanto riguarda le norme anti-sismiche e strutturali. Pirelli 39 sarà un edificio rinnovato e moderno, nel cuore di Porta Nuova District. Insieme ai palazzi Pirelli 35, Gioia 20 e Gioia 22 fa parte del progetto di riqualificazione in atto nella zona di Milano attorno alla Stazione Centrale.

Libeskind Tower

La Libeskind Tower, 175,5 metri di altezza e 34 livelli, è il grattacielo che completa lo skyline di Piazza Tre Torri, a fianco della Torre Generali, progettata da Zaha Hadid, e della Torre Allianz, concepita da Arata Isozaki con Andrea Maffei. La Terza Torre è soprannominata “il Curvo” per la sua caratteristica curvatura in elevazione, resa possibile grazie a una traslazione dei piani a ogni livello rispetto al baricentro.

 

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