Fabbrica del Vapore di Milano: quale è la sua storia e com’è oggi
La Fabbrica del Vapore si trova in via Procaccini 4, tra il Cimitero Monumentale e la Chinatown di Milano.
Attualmente è una sede culturale del Comune e vi si svolgono mostre ed eventi.
Vediamo quando è nata, quale è la sua storia e com’è fatta.
Fabbrica del Vapore: quale è la sua storia
Come suggerisce il suo attuale nome, questo complesso ha un’origine industriale.
Nel 1899 nacque la Società Italiana Carminati Toselli, la quale costruiva materiali e mezzi per ferrovie e tranvie a vapore.
Nel 1907 essa acquisì un’area di 42.000 metri quadri in prossimità dello Scalo Farini, dove realizzò un primo nucleo industriale costruendo vari locali adibiti ad uffici tecnici e amministrativi e a caldaie e fucine.
Già nel 1911 la produzione della fabbrica diventò a ciclo completo e assunse un’importanza economica e sociale di livello nazionale e internazionale: nei successivi 20 anni gli operai passarono da 400 a 1350 e si produssero centinaia di mezzi a rotaia, tra cui il famoso tram “1928”, ancora oggi usato e circolante sulla rete cittadina.
Nel 1935 l’attività si interruppe e l’azienda venne liquidata, in quanto Attilio Carminati, non prima di essersi assicurato che i dipendenti sarebbero stati ricollocati, si rifiutò di produrre mezzi da guerra, dichiarando “Piuttosto di fare roba bellica, mi metto a fare pantaloni”.
Per molti decenni la struttura ospitò varie attività e vide demolizioni e interventi privi di un piano preciso, fino a che i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale la danneggiarono pesantemente.
Com’è oggi la Fabbrica del Vapore
La rinascita della Fabbrica del Vapore iniziò a metà degli anni Novanta, quando il Comune di Milano decise di acquisire l’area, ormai in stato di abbandono e degrado, e di recuperarla con un massiccio intervento.
La scelta fu quella di destinare l’edificio alla creatività giovanile, all’arte e agli eventi culturali.
Fu attuata una ristrutturazione conservativa, durata dal 2000 al 2017, che ha permesso di recuperare le strutture e di mantenerne l’aspetto industriale originario.
Gli ambienti attuali, infatti, corrispondono ai vecchi spazi, ossia la Palazzina Liberty è nella vecchia palazzina degli uffici, la Cattedrale è l’antico locale caldera, la macchina industriale utilizzata per la produzione del vapore, e la Ex Cisterne corrisponde ai locali adibiti a fucine.
Oggi la Fabbrica del Vapore è un vero e proprio polo culturale, destinato alla produzione, alla valorizzazione e alla fruizione dell’arte contemporanea visiva e performativa: vi si svolgono durante tutto l’anno mostre, concerti, festival, esibizioni di danza e di teatro e alcuni ambienti sono concessi a giovani artisti o a associazioni come atelier, spazi espositivi e residenze.
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