Proprietà: quali sono gli eredi per legge

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Quando una persona viene a mancare, se non c’è un testamento, cioè una volontà espressa del defunto, è la legge a stabilire quali sono gli eredi e in quali proporzioni.

Quali sono gli eredi per legge

Normalmente l’eredità spetta al coniuge e ai figli del defunto.

Se il figlio è solo uno, i beni vengono divisi a metà tra questo e il coniuge.

Se invece i figli sono due o più di due, il patrimonio viene assegnato per un terzo al coniuge e per due terzi ai figli, divisi tra questi in parti uguali.

Recentemente, con la legge numero 76 del 20 maggio 2016, vi è stata l’equiparazione tra il coniuge e un soggetto legato al defunto da un’unione civile.

Nel caso ci siano più eredi e più beni immobili, è preferibile redigere un testamento in modo da assegnare a ogni erede una proprietà e non lasciare un’eredità indivisa, che renderebbe poi necessaria una successiva divisione ereditaria, con permute o vendite di quote tra gli eredi, e che potrebbe portare a liti e costi aggiuntivi.

Cosa succede se non ci sono coniuge e figli

Se non ci sono figli, una parte del patrimonio spetta anche a eventuali fratelli e genitori se ancora in vita, a cui va complessivamente un terzo dell’eredità, mentre al coniuge spettano i due terzi.

Se non c’è nemmeno un coniuge, l’eredità viene divisa tra genitori e fratelli.

Nel caso in cui i fratelli del defunto siano già morti oppure rinuncino all’eredità, subentrano nei loro diritti e con le stesse quote i rispettivi discendenti.

Nei casi in cui non ci siano né coniuge, né figli, né genitori, né fratelli o loro discendenti, il patrimonio viene assegnato ad altri parenti entro il sesto grado e, se mancassero anche questi, passerebbe allo Stato.

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