Mutui: la situazione attuale e le previsioni per il 2024

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L’aumento del costo del denaro nei mesi scorsi da parte della Banca Centrale Europea ha determinato tra le conseguenze anche l’incremento delle rate dei mutui.

Il tasso medio sui mutui applicato dagli istituti di credito italiani attualmente è pari al 4,23%: tale livello è il più elevato rispetto alla media delle banche in ambito europeo.

Ciò si ripercuote su diversi aspetti dell’economia.

Secondo le stime, però, la crescita del costo dei mutui sta raggiungendo il picco, dopodiché per il 2024 è previsto un arresto e poi un lento calo.

Mutui in calo solo nel 2024

Per quanto riguarda i prestiti bancari, l’Italia detiene il record negativo rispetto alle banche degli altri Paesi europei, in quanto presenta il costo dei mutui per la casa più elevato.

La situazione è peggiorata specialmente dopo il rialzo del costo del denaro deciso dalla BCE.

Infatti sono aumentate le rate di tutti i tipi di mutui, portando con sé diverse conseguenze.

I tassi elevati da un lato incidono sui bilanci familiari e dall’altro rallentano inevitabilmente il mercato immobiliare, provocando delle importanti ripercussioni su tutta l’economia.

Secondo gli esperti, l’aumento dei mutui proseguirà ancora per alcuni mesi in autunno e in inverno, mentre per avere una discesa bisogna aspettare il prossimo anno.

La situazione attuale dei mutui in Italia

Attualmente l’incremento del costo dei mutui sta continuando, sia per quanto riguarda i mutui a tasso variabile, sia per quanto riguarda i nuovi contratti a tasso fisso.

I mutui a tasso variabile sono quelli che naturalmente hanno visto i rialzi più considerevoli: le rate sono salite in media addirittura del 66%.

L’Euribor, il tasso di riferimento usato come base di calcolo per i variabili, vedrà una crescita sempre meno forte fino a dicembre, quando si attesterà probabilmente intorno al 3,9%, per poi iniziare a scendere.

Tale inversione di tendenza dovrebbe determinare una ripresa di richieste di mutui a tassi variabile, ultimamente molto esigua.

I mutui a tasso fisso, richiesti da circa due terzi dei mutuatari, hanno visto anch’essi un peggioramento delle condizioni.

Probabilmente anche l’Eurirs, il tasso di riferimento per la determinazione dei tassi fissi, è destinato a stabilizzarsi con il nuovo anno, offrendo così condizioni migliori per i nuovi contratti.

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