Italiani e abitazione: com’è cambiata la situazione negli ultimi 20 anni

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Il rapporto degli italiani con la casa di abitazione, seppur lentamente, con il passare del tempo sta cambiando.

Se fino ad alcuni anni fa la situazione vedeva una sostanziale staticità – una casa per tutta la vita -, oggi invece la popolazione tende maggiormente a spostarsi e quindi a cambiare casa più volte nell’arco degli anni.

È ciò che emerge da una ricerca Istat e che fotografa un mercato italiano in evoluzione.

Cambiare casa: i dati degli ultimi 20 anni

Prendendo in considerazione i dati dal 2001 a oggi, le famiglie che cambiano casa sono passate da 797.000 del 2001 a 1.617.000 del 2022, ossia, in termini percentuali, il 3,7% dei nuclei familiari 22 anni fa contro il 6,4% attuale.

Se si includono anche coloro che hanno solamente pensato di cambiare casa, ma non lo hanno ancora fatto concretamente, per il 2022 si sale a 2.304.000 famiglie, pari al 9,1%.

In pratica, più di 4000 famiglie al giorno decidono di cambiare casa.

A livello geografico oggi non si registrano sostanziali differenze, con un 6,8% al Nord, un 6% al Centro e un 6,1% al Sud e nelle Isole, mentre se si guardano i dati del 2001, si nota che la differenza tra le varie aree dell’Italia era più marcata, con un 4,5% del Nord contro un 2,8-3% del Sud.

Nelle regioni meridionali, quindi, vi è oggi una maggiore propensione a traslocare in una nuova casa, e a riprova di questa nuova dinamicità basta vedere i numeri assoluti: i nuclei familiari che hanno cambiato abitazione sono passati dai 211.000 del 2001 ai 490.000 del 2022, molto più del doppio.

Chi cambia casa di più in Italia

La tendenza a cambiare casa è molto articolata e differenziata e dipende da molteplici fattori.

A partire dal 2017 si sono spostati di più coloro che risiedono in comuni con più di 50.000 abitanti – nel 2022 ben il 7,1% dei nuclei familiari – ma non quelli che abitano nelle città italiane più grandi.

La percentuale di chi cambia casa è solo del 5,7% in città come Milano, Torino, Venezia, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Bari, Palermo.

Ma l’intenzione o l’ipotesi di cambiare casa di chi vive in queste metropoli è alta, il 10,3%, che si spiega con la volontà di spostarsi all’interno della stessa città, in un’altra zona o in un altro quartiere o in un immobile di diverse dimensioni, ma non lo fa perché i prezzi sono troppo alti.

Per quanto riguarda l’incremento che si registra nelle regioni meridionali, ciò è dovuto per lo più alla scelta dei giovani del Sud di spostarsi verso Nord e le principali città per cercare lavoro, e comunque, indipendentemente dalla regione d’origine, sono proprio i più giovani a essere i più dinamici.

Lo stesso vale per gli stranieri, che, privi di legami familiari sul territorio e spesso alla ricerca di migliori condizioni lavorative, si spostano più facilmente e più frequentemente degli italiani.

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