Giardini Pubblici Indro Montanelli di Milano: qual è la loro storia

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I Giardini Pubblici Indro Montanelli, noti anche come Giardini di Porta Venezia o di via Palestro, sono un parco storico situato in una zona molto centrale della città.

Essi, che sono tra quelli più frequentati di Milano e che contengono al loro interno varie strutture, hanno una storia molto lunga.

La nascita dei Giardini di Porta Venezia

Nella seconda metà del Settecento, l’area che ora è occupata dal parco era un grande appezzamento di terreno collocato all’interno delle Mura Spagnole di proprietà della famiglia Dugnani, suddiviso in orti coltivati e attraversato da vari corsi d’acqua, di cui ora rimangono canali e laghetti.

Nel 1780 l’arciduca Ferdinando d’Asburgo Lorena, figlio di Maria Teresa d’Austria e viceré di Milano, che aveva già promosso la costruzione del Teatro alla Scala e della Villa Reale di Monza e la ristrutturazione del Palazzo Reale di Milano, incaricò l’architetto Giuseppe Piermarini di trasformare l’area in un parco.

Si trattò dei primi giardini pubblici della città, destinati allo svago collettivo.

Il progetto del Piermarini prevedeva settori diversi, ossia una parte con un giardino alla francese con aiuole geometriche e prospettive di viali alberati, un’area di boschetti, una zona con filari di tigli, olmi e ippocastani e, verso Porta Venezia e i Bastioni, uno spazio per il gioco del pallone.

Circa un secolo dopo, nella seconda metà dell’Ottocento, venne avviata una risistemazione del parco dall’architetto Giuseppe Balzaretti, con un ampliamento verso l’attuale via Manin e una trasformazione secondo lo stile del giardino all’inglese, con dislivelli, laghetti e ruscelli.

I Giardini Pubblici tra Ottocento e Novecento

Alla fine dell’Ottocento il parco si arricchisce di varie strutture.

Con l’ampliamento realizzato da Balzaretti, venne inglobato nel parco Palazzo Dugnani, che fu la prima sede del Museo di Storia Naturale.

I giardini ospitarono varie esposizioni, tra cui l’Esposizione Nazionale del 1881, i cui padiglioni vennero in seguito demoliti: al loro posto fu costruito a partire dal 1888 l’attuale Museo Civico di Storia Naturale, su progetto di Giovanni Ceruti.

Al fine di mostrare il mondo animale, al museo venne affiancato uno zoo, che venne chiuso nei primi anni Novanta.

A cavallo tra Ottocento e Novecento, nacque la necessità di una nuova risistemazione dell’area, che fu realizzata dall’architetto Emilio Alemagna, progettista anche del Parco Sempione.

Nel 1920, nei pressi dei Bastioni, si svolse la prima fiera campionaria di Milano, che ebbe un tale successo da far nascere la necessità di costruire un luogo apposito, individuato poi in zona Amendola Fiera.

Infine, venne progettato il Planetario a opera dall’architetto Piero Portaluppi: realizzato su commissione dell’editore italo-svizzero Ulrico Hoepli, che lo donò alla città, il Civico Planetario venne inaugurato nel 1930.

Nel 2002 i giardini furono intitolati al giornalista Indro Montanelli, che ne era un assiduo frequentatore e che proprio qui subì un attentato sul finire degli anni Settanta: nel luogo è stata eretta una statua che lo raffigura con la sua macchina da scrivere.

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