Condominio: cosa succede se un condomino non riceve la convocazione all’assemblea
L’assemblea è un momento molto importante della vita di un condominio: che sia ordinaria o straordinaria, è in essa che vengono prese decisioni riguardanti l’approvazione del bilancio, la nomina dell’amministratore o il consenso per lavori di manutenzione.
È quindi molto importante che i condomini partecipino ed esprimano il proprio voto circa le delibere proposte nell’ordine del giorno.
Può capitare, però, che un condomino non riceva la convocazione: in questi casi cosa bisogna fare e quali sono le conseguenze?
Convocazione all’assemblea condominiale: quali sono le regole
È obbligo dell’amministratore in carica provvedere alla convocazione dell’assemblea di condominio e quindi alla relativa comunicazione a tutti i condomini dello stabile.
La convocazione di un’assemblea deve essere recapitata a tutti i condomini con un preavviso di almeno 5 giorni rispetto alla data della riunione, in modo da permettere loro di prendere visione dell’ordine del giorno.
La comunicazione può avvenire tramite una normale lettera oppure anche tramite un’e-mail.
Può capitare che uno o più condomini non ricevano la regolare convocazione e ciò può avvenire per svariati motivi: per esempio, può trattarsi di proprietari che vivono altrove e che quindi non controllano regolarmente la posta ricevuta; oppure, nel caso di comunicazione tramite posta elettronica, vi può essere un disguido nel recapito.
Cosa succede se un condomino non riceve la convocazione
Qualunque sia il motivo della mancata ricezione, si viene a creare una situazione delicata che può portare delle conseguenze.
Se il condomino non riceve affatto la comunicazione oppure la riceve solo in un momento successivo allo svolgimento della riunione, egli può chiedere l’annullamento delle delibere e delle decisioni prese in assemblea.
Se il condomino, pur non avendo ricevuto la comunicazione dell’amministratore, viene a sapere dell’assemblea in maniera informale, per esempio da vicini di casa, e vi partecipa, si possono verificare due possibilità:
– può far presente in assemblea di non aver ricevuto la comunicazione e pertanto in quella sede può chiedere l’annullamento della riunione e una nuova convocazione a una data successiva:
– può non sollevare la questione e parteciparvi normalmente, e in questo caso si parla di acquiescenza sanante, una sorta di silenzio-assenso che gli preclude qualsiasi possibilità in seguito di richiedere l’annullamento dell’assemblea e delle delibere prese.
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