Verbale di assemblea condominiale incompleto: cosa si rischia?
Nel momento in cui si svolge un’assemblea condominiale, viene redatto un verbale, che deve contenere determinati dati e informazioni.
Se il verbale risultasse mancante di alcuni di questi e quindi incompleto, ciò potrebbe avere delle conseguenze sul piano pratico.
Cosa deve contenere il verbale dell’assemblea di condominio
Il verbale assembleare è un testo la cui stesura avviene nel corso dell’assemblea condominiale a opera del segretario nominato e sotto la supervisione del presidente della seduta.
Esso riassume tutta la discussione che si è svolta tra i condomini partecipanti e riporta le decisioni prese sui diversi punti all’ordine del giorno.
Il verbale dell’assemblea deve contenere:
– la data, l’ora e il luogo dell’assemblea;
– l’indicazione se si tratta di un’assemblea ordinaria o straordinaria;
– l’ordine del giorno;
– la costituzione dell’assemblea, con la nomina del presidente e del segretario;
– l’elenco delle presenze, delle deleghe e degli assenti e il relativo calcolo dei valori millesimali presenti in assemblea;
– il riassunto della discussione;
– i voti per ogni punto all’ordine del giorno.
Cosa succede se il verbale assembleare è incompleto
Il verbale deve pertanto contenere tutte queste informazioni.
In particolare, è molto importante che esso indichi l’elenco dei presenti, comprese le deleghe, e le votazioni con i relativi valori millesimali per ogni punto.
La presenza di questi dati consente di verificare la validità di una delibera e il raggiungimento del quorum legale in termini di millesimi.
Nel caso in cui un verbale non contenga tali informazioni, può essere impugnato, da uno o più condomini, che può contestare la validità di una delibera e chiederne l’annullamento.
Ci si può anche rivolgere al Tribunale, il quale sulla base della documentazione prodotta verificherà la contestazione e deciderà in proposito.
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