Storia e sapore del Lessona DOC

Qualche tempo fa mi sono recato a Lessona per valutare una proprietà che mi era stata affidata per la vendita.
Il proprietario, un uomo distinto con una grande passione per la sua terra, mi ha accolto con calore e, dopo avermi mostrato la casa, ha voluto condividere con me un pezzo della sua storia.
Mi ha versato un calice di vino rosso rubino, raccontandomi che era prodotto lì vicino, sulle colline che circondavano la proprietà. “Questo è Lessona,” mi ha detto con orgoglio, “un vino antico che pochi conoscono davvero.”
Ho avvicinato il bicchiere al naso e sono rimasto colpito dai profumi intensi, quasi speziati, e da una freschezza che non mi aspettavo da un vino Nebbiolo di Lessona.
Dopo il primo sorso, ho capito che quel vino meritava di essere raccontato.
Così ho deciso di approfondire la sua storia e le sue caratteristiche, per condividere con te tutto ciò che ho scoperto su questa eccellenza piemontese.
La storia del vino di Lessona
Il vino di Lessona DOC ha radici che affondano nei secoli.
Già nel Medioevo, i monaci che abitavano queste terre coltivavano la vite, riconoscendo il potenziale del suolo ricco di minerali.
Nel XIX secolo, Lessona era considerato uno dei vini più pregiati del Piemonte, apprezzato persino alla corte dei Savoia.
La sua fortuna, però, conobbe un brusco arresto nel Novecento.
L’industrializzazione e lo spopolamento delle campagne portarono a un progressivo abbandono della zona, a favore delle città.
Solo negli ultimi decenni, grazie alla dedizione di alcuni produttori locali, il Lessona ha ritrovato la sua identità, ottenendo nel 1976 la denominazione DOC.
Oggi è un vino di nicchia, prodotto in quantità limitate, ma con un’alta qualità.
Il suo legame con il territorio e la sua storia lo rendono non solo un’eccellenza da degustare, ma anche un pezzo di cultura da riscoprire.
Le sue caratteristiche
Il Lessona DOC è un vino raffinato ed elegante, che si distingue dagli altri Nebbioli piemontesi grazie al suo terroir.
Il vitigno protagonista è il Nebbiolo, spesso affiancato da piccole percentuali di Vespolina e Croatina, che ne arricchiscono il profilo aromatico con note speziate e lo rendono più armonico.
Ciò che rende questo vino speciale è il suolo.
A Lessona, le viti affondano le radici in un terreno ricco di sabbie marine e minerali ferrosi, che conferiscono al vino una freschezza sorprendente e una spiccata sapidità.
Anche il clima gioca un ruolo fondamentale: le escursioni termiche tra il giorno e la notte permettono una maturazione lenta e completa dell’uva, donando al vino finezza e longevità.
Nel calice, il Lessona DOC si presenta con un colore rosso rubino brillante, che con l’invecchiamento tende al granato.
Al naso sprigiona profumi complessi di frutti rossi, petali di rosa, spezie e note balsamiche.
In bocca è vibrante, con una freschezza e una mineralità che lo distinguono da altri Nebbioli, e un tannino fine che lo rende perfetto per l’affinamento in bottiglia.
Grazie alla sua struttura equilibrata e alla capacità di evolvere nel tempo, il Lessona è un vino che sa regalare emozioni sia da giovane che dopo anni di riposo in cantina.
Gli abbinamenti gastronomici ideali
Un vino raffinato come il Lessona DOC merita di essere accompagnato da piatti che ne esaltino l’eleganza e la complessità.
Grazie alla sua freschezza, ai tannini setosi e alla mineralità distintiva, si abbina perfettamente a una vasta gamma di sapori.
Se vuoi rispettare la tradizione piemontese, puoi abbinarlo a piatti della cucina locale, come il brasato al Nebbiolo, che con la sua carne morbida e saporita trova nel Lessona il compagno ideale. Anche la bagna cauda, con la sua intensità e cremosità, si sposa bene con l’acidità e la struttura del vino.
Per chi ama i formaggi, il Lessona si abbina alla perfezione con quelli stagionati, come il Castelmagno o il Toma piemontese, che ne esaltano la persistenza aromatica.
Un’ottima alternativa è l’abbinamento con salumi artigianali, come la mocetta valdostana o un buon salame cotto.
Se preferisci una cena più ricercata, puoi provare il Lessona DOC con piatti di selvaggina, come un filetto di cervo ai frutti di bosco o con un risotto al tartufo nero, dove il vino aiuta a bilanciare la ricchezza del piatto con la sua freschezza minerale.
Grazie alla sua versatilità, il Lessona si rivela anche un’ottima scelta per accompagnare piatti a base di funghi, primi piatti saporiti e carni arrosto.
L’importante è scegliere pietanze che valorizzino la sua finezza, senza sovrastarne i delicati profumi.
Scoprire il Lessona DOC è stato per me un’esperienza inaspettata. La sua eleganza e la freschezza minerale lo rendono un vero gioiello dell’enologia italiana.
Se non lo hai mai assaggiato, ti consiglio di farlo al più presto. Magari visitando direttamente le cantine del territorio, per immergerti nella cultura della zona e lasciarti affascinare dal racconto di chi lo produce con passione.