Una conversazione con Massimo Semola, tra i principali architetti paesaggisti italiani
Considerato tra i principali architetti paesaggisti italiani Massimo Semola (massimosemola.it - progettazione-giardini-milano.it) ha alle spalle un lungo percorso di progettazione di spazi verdi, sia privati sia pubblici, che lo ha portato ad avere una conoscenza vastissima in ogni campo. Massimo Semola in questo periodo è, come potete immaginare, super impegnato, ma ha risposto volentieri ad alcune nostre domande e per questo lo ringraziamo.
Cominciamo da un quesito forse scontato ma necessario: secondo lei quanto incide un intervento da parte di un progettista del verde nella valorizzazione di una proprietà, sia che si parli di giardino sia che si parli di terrazzo?
Un progetto è ciò che fa la differenza, come fa la differenza la scelta del progettista: ognuno hai il suo stile e la sua visione. Se poi l’investimento è importante, a maggior ragione ci si dovrebbe domandare quali potrebbero essere i risultati, senza lasciare nulla al caso o all’improvvisazione. Un progetto ben fatto non mira a soddisfare al momento, ma guarda a un risultato che si potrà apprezzare in un futuro prossimo, e poi sempre crescendo negli anni a venire, prevenendo quegli errori dettati dalla superficialità e che potrebbero portare a interventi drastici e dolorosi quando invece sarebbe il momento di godere del lavoro fatto tanti anni prima.
Giardino in stile formalecontemporaneo, con siepi di alloro potate e grandi vasi lilla.
Giardino di campagna informale: la terrazza di design risalta tra la vegetazione.
Terrazza con pergolato in ferro battuto e arredi in stile classico.
Terrazza in stile minimalista con arredi in legno e acciaio inox.
Sia che si tratti di nuova edificazione sia di ristrutturazione di un appartamento, è bene che il paesaggista venga coinvolto già nelle prime fasi di progetto. In un giardino la posizione degli ingressi, sia pedonale sia carrabile, può risultare determinante, così come la disposizione degli impianti; ne dipende che anche viali, percorsi, aree pavimentate e parcheggi sono parte integrante del progetto. E altrettanto vale per la posizione e la forma della piscina. In una terrazza, invece, l’ubicazione delle uscite dell’acqua è sovente sottovalutata, quando non dimenticata. Altro elemento vincolante dovrebbe essere la disposizione degli impianti di allarme.
Credo che questa valutazione sia, più che importante, fondamentale. Che il committente sia un esperto giardiniere o un neofita, il fattore manutenzione rientra tra le linee guida di un progetto che abbia probabilità di successo.
Per il vialetto del giardino di campagna sono state utilizzate lastre Vecchia Milano con fughe in cemento e ghiaia.
Un giardino formale
a minima manutenzione.
Il giardino a 10 anni dalla realizzazione; la vegetazione ha trovato il giusto equilibrio.
Ingresso carraio con pavimentazione in acciottolato, pilastri in mattoni di recupero e portone in legno di rovere.
Oggi gli stili si sommano, si va da reminiscenze romantiche a tendenze contemporanee. Direi che fondamentalmente i gusti oscillano tra informale e formale-contemporaneo. Ma è soprattutto la composizione della vegetazione a essere cambiata; oggi si tende a selezionare molto, riducendo il numero delle varietà. In campagna i giardini sono tendenzialmente più grandi, generalmente hanno una superficie dai 1500 mq in su, fino ad arrivare a comprendere aree boschive o a prato stabile. È facile che il committente sogni un giardino in stile paesaggistico (in realtà consono solo ai grandi spazi) o più propriamente informale. In città invece tutto è misurato, e il gioco sta nel fare rendere al massimo ogni centimetro quadrato, componendo il quadro come un puzzle dove tutto trova la sua corretta posizione. Formale e informale possono anche convivere, con soluzioni sorprendenti, tutto sta a armonizzare spazi e visuali.
Sui materiali non si discute. Una brutta pavimentazione, e dico brutta, non povera, vanifica in partenza ogni sforzo progettuale. Investire su un materiale che non dà garanzie di tenuta nel tempo è pari a buttare denaro. Gli arredi invece completano il progetto e sono elementi decorativi tanto importanti quanto le piante e l’illuminazione. Naturalmente si devono abbinare allo stile del giardino e del terrazzo e devono essere adatti a stare all’aperto, al sole o sotto la pioggia. Oggi i mobili da outdoor sono molto più curati dal punto di vista estetico, ma occorre valutare anche la loro resistenza perché, anche se fosse possibile ritirarli in inverno, un giardino e soprattutto una terrazza così spogliati dai loro arredi mettono davvero tristezza!
La piscina si affaccia sul Tirreno;
il mosaico ripropone il colore del mare.
Intervento paesaggistico su grande scala: le betulle in primo piano portano una nota di colore in ogni periodo dell’anno.
Un progetto ben fatto non mira solo a soddisfare al momento, ma guarda a un risultato che si potrà apprezzare in futuro