Giardini della Guastalla: storia e architettura del parco più piccolo di Milano

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I Giardini della Guastalla si trovano nel pieno centro di Milano, tra via San Barnaba e via Francesco Sforza, accanto al Policlinico e di fronte all’Università degli Studi.

Con una superficie di soli 12.000 metri quadrati, si tratta di uno dei parchi più piccoli della città, ma anche di uno dei più antichi tra quelli pubblici.

Vediamo quale è la storia dei Giardini della Guastalla e come sono fatti dal punto di vista architettonico.

La storia dei Giardini della Guastalla

Nel Cinquecento la nobildonna Paola Lodovica Torelli, contessa di Guastalla, località nei pressi di Reggio Emilia, rimasta vedova a meno di 30 anni di età, vendette il suo feudo ai Gonzaga e si trasferì a Milano.

Qui, alcuni anni dopo, la contessa, che era particolarmente devota, nei pressi dell’allora Porta Tosa il 1° novembre 1557 fondò il Collegio della Guastalla, un’istituzione di beneficienza di stampo religioso che aveva lo scopo di accogliere giovani fanciulle di nobili origini ma prive di mezzi e di educarle e fornire loro una dote.

Il collegio si trovava in un palazzo, oggi sede degli uffici del Giudice di Pace, situato dietro l’Ospedale Maggiore o Ca’ Granda, ossia l’attuale Università Statale di Milano, e includeva i giardini.

L’attività proseguì in questo luogo per diversi secoli, fino a quando nel 1937 il Comune di Milano acquisì il palazzo e il collegio fu trasferito nella Villa Pallavicini Barbò di Monza, tuttora in attività come istituto scolastico.

Il parco annesso al collegio fu aperto al pubblico il 10 agosto 1939.

Le architetture all’interno dei Giardini della Guastalla

Ricchi di una grande varietà di specie arboree e dotati di arredi urbani e aree giochi, i giardini presentano alcuni elementi architettonici di notevole pregio.

Davanti all’ingresso da via Francesco Sforza è collocata una vasca seicentesca, che è una peschiera di grandi dimensioni. Essa, realizzata al posto di un originario laghetto, è in stile barocco ed è circondata da balaustre in granito bianco; tramite delle scale, si può scendere al terrazzamento inferiore che costeggia lo specchio d’acqua.

Sempre risalente al Seicento, vi è un’edicola che contiene delle statue in terracotta policroma raffiguranti Maria Maddalena con gli angeli.

Un’altra struttura è costituita da un tempietto neoclassico, opera dell’architetto milanese Luigi Cagnola, autore di diverse opere a Milano e in Lombardia, tra cui il progetto dell’Arco della Pace e il rifacimento di Porta Ticinese.

Il tempietto ha la forma di un pronao ionico, con due colonne e una nicchia che ospita la statua di una ninfa.

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