Divisionismo: origini e caratteristiche del movimento artistico tra ‘800 e ‘900

Il Divisionismo è un movimento artistico italiano che nasce alla fine dell’Ottocento e che, per la tecnica del puntinismo, deriva dall’Impressionismo e dalla sua più diretta manifestazione in ambito italiano, quella della Scapigliatura lombarda.
Origini ed esponenti del Divisionismo
L’atto di nascita di questo movimento può essere considerato il quadro “Le due madri” di Giovanni Segantini, esposto alla Pinacoteca di Brera in occasione della Triennale di Belle Arti di Milano del 1891, opera che, fino alle avanguardie novecentesche, ha continuato a influenzare tutta l’arte italiana.
Oltre a Segantini, sono considerati i maggiori esponenti del Divisionismo pittori come Pellizza da Volpedo, Gaetano Previati, Angelo Morbelli, Emilio Longoni, tutti attratti e influenzati dalla cultura e dall’arte parigina.
In realtà, a differenza di quanto è avvenuto per altri fenomeni artistici coevi, il Divisionismo non viene mai codificato attraverso un vero e proprio manifesto artistico: i pittori che praticano questa tecnica vi aderiscono in maniera spontanea e indipendente e, dal punto di vista geografico, essi appartengono per lo più a regioni del Nord Italia, principalmente Lombardia e Piemonte.
Tra le tematiche predilette nei quadri divisionisti, vi sono il misticismo, il rapporto tra uomo e natura, l’impegno civile, umanitario e politico, la realtà e i problemi sociali.
Opera emblematica del Divisionismo è da considerarsi “Il quarto stato” di Giuseppe Pellizza da Volpedo.
Le caratteristiche tecniche del Divisionismo
Dal punto di vista tecnico, la novità del Divisionismo consiste nell’uso del puntinismo francese, il “pointillisme”, a sua volta derivato dalla corrente impressionista: i colori complementari, utilizzati puri senza mescolarli, non vengono stesi sulla tela attraverso pennellate, ma sono accostati tramite singoli punti o linee, che vengono mantenuti separati.
Essi generano un effetto ottico per il quale è l’osservatore a livello retinico a dover ricomporre colori e sfumature della pittura “per punti”, così come avviene quando si osservano i colori in un ambiente naturale.
Una caratteristica di questa tecnica, infatti, è che avvicinandosi alla tela i diversi punti e colori appaiono nettamente distinti, mentre, osservando da lontano, tendono a unificarsi nelle forme e nelle tonalità: ed è proprio l’uso diviso del colore a dare il nome al movimento artistico.
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